INTERROGAZIONE n. 170 del 21/09/2023
In merito allo smaltimento dei SOA derivanti dalla attività venatoria riguardante i cinghiali.

Al Presidente della Giunta regionale

Premesso che:
- la presenza di una popolazione di cinghiale nella Regione Calabria, come accade per altro anche in altre e numerose aree del Paese, ha raggiunto numeri talmente elevati da determinare gravi problemi riguardanti i danni cagionati alle attività agricole, ma anche rischi per la salute umana e animale, causati sia da possibili incidenti di varia natura derivanti da branchi di cinghiali, che per trasmissione di agenti patogeni, quali quelli della tubercolosi e della Peste Suina Africana (c.d. PSA) di cui i cinghiali potrebbero essere portatori;
- a questi rischi e danni si aggiungono quelli che possono essere causati dai “Sottoprodotti di Origine Animale” (SOA);
- per “Sottoprodotti di Origine Animale” (SOA), secondo l’art. 3 del Regolamento CEE n. 1069/2009, si intendono i residui biodegradabili che comprendono “corpi interi o parti di animali, prodotti di origine animale o altri prodotti ottenuti da animali, non destinati al consumo umano;
- i SOA costituiscono una potenziale fonte di rischi per la salute umana e degli animali. L’insorgenza di tali malattie potrebbe essere conseguenza diretta alla esposizione/utilizzo dei SOA, oppure del negativo impatto degli stessi sull’ambiente, a seguito di un loro non corretto smaltimento;
- i cinghiali abbattuti ogni anno a seguito dell’attività venatoria si calcola siano circa 25.000;
- il peso medio per capo è di circa 55/60 kg, da ogni animale si ricavano 20/22 kg di carne edibile, mentre 38/40 kg sono i sottoprodotti di origine animale (pelle, ossa, testa, sangue, grasso, visceri addominale e toracici) non commestibili e che perciò la quantità di SOA raggiunge annualmente quantità assolutamente rilevanti;
- la caccia al cinghiale si aprirà il primo ottobre e durerà fino al al 31 dicembre, con la conseguenza di un aumento esponenziale del numero dei cinghiali cacciati che andranno a sommarsi a quelli della caccia di selezione, determinando, conseguentemente, l’incremento di sottoprodotti;
considerato inoltre che sono vigenti restrizioni circa la gestione dei SOA di origine suina che perseguono l’eradicazione della Peste Suina Africana (c.d. PSA);
atteso che la materia è disciplinata a livello comunitario e statale: - dal Regolamento CE n. 1069/2009 che reca norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano;
- dal Regolamento UE n. 142/2010 della Commissione Europea del 25/2/2011 che reca disposizioni di applicazione del predetto regolamento CE n. 1069/2009;
- dal Decreto Legislativo del 01/10/2012 n° 186 recante: “Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di cui al regolamento (CE) n. 1069/2009 recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano e che abroga il regolamento (CE) n. 1774/2002, e per la violazione delle disposizioni del regolamento (UE) n. 142/2011 recante disposizioni di applicazione del regolamento (CE) n. 1069/2009”;
- dal D. Lgs n. 152/2006 “Norme in materia ambientale” e s.m.i;
- dal decreto del Ministro della Salute 16 ottobre 2003 “Misure di protezione contro le encefalopatie spongiformi trasmissibili” e s.m.i. - e che la Conferenza Unificata Stato-Regioni-Autonomie Locali, al fine di garantire sul territorio nazionale l’uniformità applicativa delle norme sanitarie in materia e al contempo conseguire gli obiettivi posti dalla normativa comunitaria di tutela della salute pubblica e animale ha sancito, in data 7/2/2013, apposito Accordo sul documento “Linee guida per l’applicazione del Regolamento CE n. 1069/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 ottobre 2009 recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano e abroga il Regolamento CE n. 1774/2002”, demandando alle Regioni la definizione di modalità procedurali adeguate allo specifico contesto locale;
Interroga la Giunta regionale
Per sapere:
- Quale sia il numero dei capi di cinghiale abbattuti complessivamente nell’ultimo triennio sul territorio regionale;
- a chi sia affidato lo smaltimento dei SOA e attraverso quali modalità;
- se siano stati adottati provvedimenti atti a garantire che tutte le operazioni tese allo smaltimento dei SOA siano eseguite secondo la normativa vigente onde assicurare la maggiore tutela da rischi in ambito sanitario e da contaminazioni ambientali;
-se siano stati individuate modalità e soggetti deputati al controllo di tale attività;
- se la regione Calabria abbia stipulato, direttamente o indirettamente, convenzioni con strutture autorizzate allo smaltimento dei SOA.

Allegato:

21/09/2023
F. LAGHI